Descrizione del veicolo
La commercializzazione nel 1969 prima negli Sati Uniti e poi nel resto del mondo della 500 H1, vero gioiello di tecnica e prestazioni, aveva consentito alla Kawasaki di raddoppiare la produzione dal 1969 al 1971. Fu così che il marketing decise di estendere la gamma chiedendo agli ingegneri giapponesi di progettare e sviluppare ben tre nuovi modelli che furono immessi sul mercato in rapida successione tra il 1971 e il 1972, la 250 S1, la 350 S2 e la 750 H2.
Lo schema motoristico rimase immutato, due tempi tre cilindri raffreddato ad aria così come l’impostazione estetica che aveva incontrato il favore del pubblico. Le tre moto si distinsero per prestazioni entusiasmanti, ciascuna nella singola cilindrata, e diventarono presto oggetti di desiderio. La 350 S2, forte dei suoi 45 CV, vale a dire quasi 130 CV/litro, fu costruita per soli due anni e in Italia ne arrivarono pochi esemplari.
La prima versione, con freno anteriore a tamburo e “codino” simile a quello della 750 H2, fu subito rimpiazzata dalla versione con freno a disco e “codino” arrotondato. Molte delle 350 giunte in Italia sono andate distrutte in incidenti dovuti in massima parte alle prestazioni esuberanti della moto, solo 150 kg, e alla tenuta di strada non impeccabile. Ma spalancare la manetta e impennare la moto aveva attrazione irresistibile. Nonostante maldestri tentativi di appesantirla, piombo fuso nel telaio e paragambe di ferro per aumentare il peso potenza e farla rientrare nei limiti della nuova legge approvata, la 350 non fu più importata dal 1974 e Kawasaki ne interruppe la produzione sostituendola con la 400, più tranquilla e guidabile.
L’esemplare proposto è uno dei primi modelli della seconda serie munito di freno a disco anteriore e codino arrotondato, importato dagli Stati Uniti dove fu immatricolato il 6 Gennaio 1973. Dopo decenni di quiete in un garage di Pottsville (Pennsylvania) il titolare decise di venderla nello stato in cui si trovava, vale a dire malconcia e piena di ruggine. Fortunatamente la moto era completa di quasi tutti suoi componenti, mancavano solo piccoli dettagli e quindi è stata acquistata, importata e totalmente restaurata in Inghilterra presso Aspire Classic Restoration. Sul sito https://www.aspirerestorations.co.uk la Kawasaki 350 compare nella gallery. Il lavoro ha richiesto quasi un anno per riportarla allo splendore e all’originalità del modello così come acquistato nel 1973.
Per il numero di esemplari costruiti nei due anni di produzione, per l’esiguo numero di esistenti in Italia e per le prestazioni ancora oggi di tutto rispetto, questa moto le cui condizioni sono pari al nuovo, può essere ritenuta un mezzo esclusivo e di pregio.
Presenti le foto del restauro.
La commercializzazione nel 1969 prima negli Sati Uniti e poi nel resto del mondo della 500 H1, vero gioiello di tecnica e prestazioni, aveva consentito alla Kawasaki di raddoppiare la produzione dal 1969 al 1971. Fu così che il marketing decise di estendere la gamma chiedendo agli ingegneri giapponesi di progettare e sviluppare ben tre nuovi modelli che furono immessi sul mercato in rapida successione tra il 1971 e il 1972, la 250 S1, la 350 S2 e la 750 H2.
Lo schema motoristico rimase immutato, due tempi tre cilindri raffreddato ad aria così come l’impostazione estetica che aveva incontrato il favore del pubblico. Le tre moto si distinsero per prestazioni entusiasmanti, ciascuna nella singola cilindrata, e diventarono presto oggetti di desiderio. La 350 S2, forte dei suoi 45 CV, vale a dire quasi 130 CV/litro, fu costruita per soli due anni e in Italia ne arrivarono pochi esemplari.
La prima versione, con freno anteriore a tamburo e “codino” simile a quello della 750 H2, fu subito rimpiazzata dalla versione con freno a disco e “codino” arrotondato. Molte delle 350 giunte in Italia sono andate distrutte in incidenti dovuti in massima parte alle prestazioni esuberanti della moto, solo 150 kg, e alla tenuta di strada non impeccabile. Ma spalancare la manetta e impennare la moto aveva attrazione irresistibile. Nonostante maldestri tentativi di appesantirla, piombo fuso nel telaio e paragambe di ferro per aumentare il peso potenza e farla rientrare nei limiti della nuova legge approvata, la 350 non fu più importata dal 1974 e Kawasaki ne interruppe la produzione sostituendola con la 400, più tranquilla e guidabile.
L’esemplare proposto è uno dei primi modelli della seconda serie munito di freno a disco anteriore e codino arrotondato, importato dagli Stati Uniti dove fu immatricolato il 6 Gennaio 1973. Dopo decenni di quiete in un garage di Pottsville (Pennsylvania) il titolare decise di venderla nello stato in cui si trovava, vale a dire malconcia e piena di ruggine. Fortunatamente la moto era completa di quasi tutti suoi componenti, mancavano solo piccoli dettagli e quindi è stata acquistata, importata e totalmente restaurata in Inghilterra presso Aspire Classic Restoration. Sul sito https://www.aspirerestorations.co.uk la Kawasaki 350 compare nella gallery. Il lavoro ha richiesto quasi un anno per riportarla allo splendore e all’originalità del modello così come acquistato nel 1973.
Per il numero di esemplari costruiti nei due anni di produzione, per l’esiguo numero di esistenti in Italia e per le prestazioni ancora oggi di tutto rispetto, questa moto le cui condizioni sono pari al nuovo, può essere ritenuta un mezzo esclusivo e di pregio.
Presenti le foto del restauro.
Ubicazione
Importante
Tipo di veicolo
Motociclette
Primo anno di immatricolazione
1971
Condizioni
Descrizione dello stato
Veicolo nuovo